Domenica 22 settembre 2024, alle ore 20:30, presso la Chiesa di San Giovanni Evangelista a Scicli (RG), avrà luogo il terzo appuntamento di InCanto Barocco Festival, festival di musica barocca che sta animando la città con concerti di altissimo livello.
Il concerto, dal titolo “Alla corte di Federico il Grande”, vedrà esibirsi tre musicisti di fama:
Enrico Luca al flauto traversiere,
Ramashanty Cappello al violoncello,
Luca Ambrosio al clavicembalo.
Attraverso un raffinato repertorio barocco, gli artisti condurranno il pubblico tra le atmosfere della corte di Federico II di Prussia, con musiche che rispecchiano la grandezza e la raffinatezza culturale dell’epoca.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti, offrendo l’occasione di vivere una serata indimenticabile all’insegna della musica classica, all’interno della suggestiva cornice della Chiesa di San Giovanni Evangelista.
Data: Domenica 22 settembre 2024
Orario: 20:30
Luogo: Chiesa di San Giovanni Evangelista, Scicli (RG)
Ingresso: Libero fino ad esaurimento posti
Il concerto è parte della programmazione di InCanto Barocco Festival, un evento che celebra il meglio della musica barocca in uno dei contesti più affascinanti del sud Italia.
Nota Descrittiva evento:
Federico II di Prussia, detto ‘Il Grande’, mostrò sin da ragazzino il suo interesse per la letteratura e per la musica. Studiò musica dal 1719 con G. Hayne (organista della cattedrale di Berlino), con J. J. Quantz (flautista, successivamente reclutato come insegnante personale del sovrano) e con G. H. Graun (compositore). Costretto a studiare in segreto per l’ostilità del padre, nel 1732 riuscì tuttavia a formare una piccola orchestra privata nel suo castello di Rheinsberg, raccogliendo attorno a sé e proteggendo numerosi artisti e musicisti, tra i quali Carl Philipp Emanuel Bach nel ruolo di clavicembalista di corte. Salito al trono, col suo potere assoluto aveva il controllo sull’attività musicale in tutta la Germania, e a Berlino in particolare. Il suo gusto si era formato sulla letteratura flautistica del suo maestro Quantz e sull’opera italiana: quest’orizzonte ristretto determinò l’imposizione di limiti alla varietà degli stili e lo sviluppo di un certo conservatorismo musicale. Come interprete contribuì alla rapida diffusione del flauto traversiere, grazie ad un repertorio che comprendeva composizioni proprie e di Quantz, che per lui scrisse circa trecento concerti per flauto. Le composizioni del re, sonate e concerti, recano l’impronta del suo maestro, che si rivela nella scrittura omofonica e nella piacevole invenzione melodica. Oltre a sonate di Quantz, Federico e di C. Ph. E. Bach, il concerto prevede una composizione di un altro autore che lavorò presso la corte prussiana come clavicembalista dell’orchestra (Christoph Schaffrath), oltre a due ‘necessari’ fuori programma. Si tratta di brani di due autori che, pur non essendo mai stati alle dipendenze della corte di Prussia, si ergevano a modello per la quantità, qualità e varietà della produzione da camera e da chiesa come G. Ph. Telemann e Johann Sebastian Bach: non poteva mancare, naturalmente, un accenno al leggendario incontro del 1747, durante il quale il Sommo improvvisò alla tastiera un ricercare a tre voci su un tema dettato estemporaneamente dal sovrano, che gli darà poi lo spunto per scrivere la sua Offerta musicale.